Contratti d’affitto: Cedolare secca Vs Regime ordinario | Porta a Porta Immobiliare

Contratti d’affitto: Cedolare secca Vs Regime ordinario

Contratti d’affitto: Cedolare secca Vs Regime ordinario

Hai messo sul mercato un immobile per il fitto e sei indeciso sulla tipologia di contratto da stipulare con i tuoi affittuari? 

In questo post analizzeremo quali sono le caratteristiche di un contratto con cedolare secca e lo confronteremo con il regime ordinario.

Che cos’è la cedolare secca?

La cedolare secca può essere applicata agli immobili per uso abitativo che possono godere di un sistema di tassazione sostitutivo all’Irpef.

Quali sono le differenze tra cedolare secca e regime ordinario per i contratti d’affitto

La prima differenza è quella che consente di sostituire l’Irpef, l’imposta di bollo e l’imposta di registro con un’imposta sostitutiva al 21% o al 10%. Con il regime ordinario, invece, le aliquote possono arrivare fino al 43% in base alla fascia di reddito. 

Con il regime ordinario il reddito derivato dall’affitto va dichiarato e viene sommato con gli altri redditi, mentre con la cedolare secca non è rilevante ai fini dell’Irpef ma non si possono far valere sgravi o agevolazioni fiscali.

Quali sono gli immobili a cui si applica la cedolare secca?

La cedolare secca si applica agli immobili che appartengono alle categorie catastali che vanno da A1 ad A11. Fanno eccezione gli immobili identificati con la categoria catastale A10, che si riferisce agli uffici e agli studi privati.

Si può applicare la cedolare secca ad affitti brevi?

La cedolare secca può essere applicata anche agli affitti brevi purché stipulati tramite un intermediario immobiliare. Le più recenti novità nel quadro normativo stabiliscono che la tassazione agevolata può essere applicata fino a un massimo di 4 immobili.

Se si affittano più di cinque immobili, scatta la presunzione di attività imprenditoriale per cui è necessario aprire una partita IVA.

Registrare un contratto all’Agenzia delle Entrate con l’opzione della cedolare secca: ecco come fare

Tutti i contratti vanno registrati presso l’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni dalla sottoscrizione. Per effettuare la registrazione è necessaria la compilazione del modulo RLI.

La cedolare secca può essere applicata anche a contratto in corso e sarà valida solo per il periodo in oggetto.

Per gli affitti brevi, ossia inferiori ai 30 giorni, il proprietario può applicare la cedolare secca direttamente nella dichiarazione dei redditi.

A chi conviene stipulare un contratto con cedolare secca?

Questo tipo di contratto conviene, in particolare, al contribuente proprietario che non ha diritto a sgravi fiscali o possiede un reddito alto.

Anche per l’inquilino ci sono alcuni vantaggi, perché non deve pagare l’imposta di bollo o di registro e perché non è possibile aumentare il canone di locazione per tutta la durata del contratto.

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